mercoledì 26 giugno 2013

I bambini e le restrizioni alimentari: una ricerca


Di questi tempi sembra che non si possa girare l'angolo senza essere bombardati da messaggi e notizie relativi all'obesità.

Questa paura dell'obesità sembra essere una delle ragioni che ha portato alcuni genitori a vigilare sul cibo dei propri figli.

Pensano che un controllo rigoroso possa aiutare i ragazzi, ma delle ricerche recenti hanno dimostrato che non è così.

In un recente studio pubblicato da Pediatrics, la rivista della American Academy of Pediatrics, sono state esaminate diverse popolazioni (dal punto di vista razziale, etnico e socio-economico) di 2231 adolescenti e 3431 genitori di questi adolescenti per esplorare i comportamenti dei genitori riguardo alle restrizioni alimentari e alla pressione che esercitano sull'argomento cibo.

Ecco alcune delle scoperte che sono state fatte:

  • una restrizione alimentare severa era decisamente più alta tra i genitori di adolescenti sovrappeso o obesi rispetto ai genitori di adolescenti non sovrappeso.
  • una severa pressione riguardo il mangiare era significativamente più alta tra gli adolescenti non sovrappeso.
  • non è stata trovata nessuna interazione significativa per razza, etnia o reddito per quanto riguarda la pressione riguardo l'alimentazione o la restrizione alimentare e il relativo peso degli adolescenti.

Gli autori dello studio suggeriscono anche che la relazione tra la restrizione da parte dei genitori e il peso del bambino sia, probabilmente, bidirezionale e che molti studi indicano che la restrizione da parte dei genitori spesso precede l'eccesso di peso nei bambini piccoli, e inoltre dimostrano che questo percorso bidirezionale comincia con l'uso da parte dei genitori di pratiche di controllo alimentare.

Questo porta ad un aumento di peso per i bambini e crea un circolo vizioso, in cui le pratiche di controllo sul cibo da parte dei genitori e l'eccesso di peso nei bambini, persistono nel corso del tempo.

Il mio consiglio? Per cominciare non esercitate un controllo troppo severo sulla loro alimentazione.

Sappiamo tutti che etichettare qualcosa come “cattivo”, fa sì che un bambino (o un adulto, a volte) voglia sperimentarlo proprio per capire come mai una cosa sia proibita. Invece di imporre restrizioni e dire loro che un certo cibo è proibito e cattivo, pensate a come introdurre nel loro comportamento alimentare un certo tipo di struttura e delle regole per ottenere una restrizione moderata riguardo al cibo e all'orario dei pasti.

Moderazione contro restrizione

Moderazione significa che ogni persona è responsabile di nutrirsi in modo piacevole e tranquillo senza dover temere di mangiare di nascosto per vergogna o imbarazzo.

Significa anche essere in grado di fare abbastanza attenzione a quello che si sta facendo, sapendo che mangiare troppo non ci fa stare bene.
Significa preparare dei biscotti fatti in casa e poi sedere a tavola con i propri figli per godere di questo cibo tutti insieme.

Restrizione significa stabilire regole severe ed etichettare il cibo come buono/permesso e cattivo/proibito. Per esempio, dire ai vostri figli che i biscotti non sono permessi a casa propria perché sono cattivi. I bambini nascono con l'innata capacità si riconoscere quando sono sazi.

Chiunque abbia nutrito un bambino piccolo sa che è molto difficile nutrirli se si sentono sazi, loro riescono a farvi capire che hanno finito di mangiare perché semplicemente smettono quando si sentono pieni.

Quando i vostri figli crescono, la struttura che che create nella gestione della casa ha un impatto maggiore sulle loro preferenze alimentari e sul loro modo di gestire l'alimentazione, e tutto ciò lo trasmetteranno ai loro eventuali figli.

Competenze alimentari

Sono un grande fan di Ellyn Satter e dei suoi libri e del suo modo di educare ad un'alimentazione sicura. Di seguito trovate il il suo modello per ottenere una competenza alimentare.

“Satter incoraggia ad avere un atteggiamento positivo riguardo al cibo, al vostro modo di nutrirvi così da provare piacere e soddisfazione quando si mangia, in modo da mantenere un peso corporeo adatto al vostro stile di vita e al vostro patrimonio genetico.

Piuttosto che cercare di nutrirvi seguendo delle regole, Satter vi incoraggia  a basare la vostra alimentazione su quelli che sono i processi naturali del vostro corpo, tenendo in considerazione principi come la fame e l'istinto di sopravvivenza, l'appetito e il bisogno di trarre piacere dal cibo, la soddisfazione di condividere il cibo e la tendenza a mantenere un peso corporeo idoneo e stabile.”

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fonte:goo.gl/dd2za

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