sabato 17 ottobre 2015

La chirurgia per perdere peso e’ legata ad un rischio maggiore di commettere autolesionismo

http://dietapesoforma.blogspot.com/2015/10/dimagrimento-dieta-chirurgia.html

Un studio condotto in Canada ha coinvolto più di 8000 pazienti che hanno avuto un intervento di bypass gastrico, durante il quale viene creata una piccola sacca nello stomaco che viene collegata all’intestino, con l’intento di ridurre le dimensioni dello stomaco per far si che il paziente mangi di meno e possa così perdere peso.

I ricercatori hanno preso in considerazione i tre anni precedenti e i tre anni successivi all’intervento e hanno scoperto che una piccola quantità di essi aveva dovuto essere curato per episodi di autolesionismo negli anni successivi all’operazione.

I ricercatori hanno considerato le caratteristiche dei partecipanti allo studio, il sesso, l’età, il reddito e se vivevano in città o in campagna. Hanno anche controllato se prima dell’intervento era stato loro diagnosticato un disturbo mentale, per capire se l’intervento avesse in qualche modo influenzato le persone che avevavo commesso questi atti.

Dalle informazioni raccolte è emerso che la maggiorparte dei pazienti non ha mai commesso un atto di questo genere né prima né dopo l’intervento, ma in ogni caso, la probabilità che questo potesse verificarsi era pari al 50%.

I fattori da loro analizzati non sembrano avere un reale peso nella probabilità che un paziente commetta atti di autolesionismo anzi, nel 93% dei casi, i pazienti che hanno avuto questi episodi, avevano avuto una diagnosi di disturbo mentale anche prima dell’intervento.

I ricercatori sono giunti alla conclusione che il rischio di autolesionismo aumentava di molto dopo un intervento per perdere peso. Questo implica che i medici dovrebbero valutare attentamente i pazienti prima di sottoporli ad un intervento simile.
Inoltre forniscono tre possibili ragioni per cui il rischio di autolesionismo aumenta dopo l’operazione:
-la capacità dei pazienti di assorbire ed assimilare l’alcol può cambiare dopo l’intervento rendendoli più dipendenti o vulnerabili

-lo stress e l’ansia causati dall’operazione potrebbero peggiorare le condizioni mentali dei pazienti
-sembra che l’operazione alteri alcuni ormoni causando cambiamenti di umore

Questo potrebbe sembrare uno studio dai risultati piuttosto allarmanti, ma in ogni caso non fa che confermare che si deve essere molto cauti prima di procedere con un intervento simile. Inoltre lo studio non comprendeva pazienti che erano stati sottoposti a bendaggio gastrico, che, a differenza degli altri tipi di interventi, è reversibile, quindi non sappiamo se anche questo aspetto abbia rilevanza ai fini dello studio.

Inoltre dobbiamo sottolineare che il 99% dei pazienti non commette mai atti di autolesionismo e la maggior parte di chi invece aveva tentato il suicidio o altro, aveva già avuto una precedente diagnosi di disturbo mentale.

Gli anni seguenti l’intervento sono molti difficili per alcuni pazienti e quindi prima di sottoporsi a queste operazioni è importante avere le giuste informazioni sui rischi e sui cambiamenti di stile di vita che si dovranno affrontare in seguito. I medici, gli amici e la famiglia devono essere coscienti del fatto che queste persone hanno bisogno di un enorme supporto.

In conclusione, lo studio ha molti limiti perché non considera molte informazioni importanti, come per esempio, se l’intervento ha avuto successo, se ci sono state complicazioni mediche, se la perdita di peso è stata efficace o meno. Inoltre lo studio non ha specificato se per esempio questi eventi sono stati causati da un reale tentativo di suicidio o se invece sono stati causati da un errore del paziente, magari nell’assumere il medicinale in modo errato, così da dover ricorrere alle cure di emergenza in ospedale.

Quello che conta comunque, e questo studio ne è la prova, è il fatto che questi interventi per la riduzione del peso hanno sempre degli effetti sulla salute mentale dei pazienti. Non si tratta di una soluzione facile e veloce, poiché richiede il rispetto di un rigido protocollo che può inevitabilmente avere un impatto molto serio sulla vita di queste persone.

I risultati dello studio sono inconcludenti, ma questo non significa che questi interventi per la riduzione del peso non abbiano un impatto psicologico importante sui pazienti.
Al contrario, molti di essi dicono di avere difficoltà nei rapporti col partner, quando questo prova ansia, nervosismo o addirittura invidia per la loro perdita di peso.

Inoltre spesso i pazienti hanno un peggioramento dell’umore quando il loro peso si stabilizza, circa due anni dopo l’intervento. Questo succede perché le persone si rendono conto del fatto che i problemi - economici, lavorativi o affettivi - che avevano prima dell’operazione son ancora presenti nelle loro vite, non sono spariti, a dispetto di ciò che pensavano quando hanno deciso di sottoporsi all’intervento.

fonte:nhs.uk/news/2015/10October/Pages/Weight-loss-surgery-linked-to-increased-self-harm-risk.aspx

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