giovedì 22 ottobre 2015

5 miti sulla perdita di peso (parte 2)

http://dietapesoforma.blogspot.com/2015/10/5-miti-perdita-peso-2.html

(clicca qui per leggere la prima parte)
 
4 stare a dieta mette il corpo in “modalità fame” rallentando il metabolismo e bloccando il dimagrimento dopo molti mesi.

L’idea che stare a dieta può essere controproducente per il dimagrimento è un concetto che si trova quasi tutte le pubblicazioni sul fitness e abbondano gli ammonimenti sulla difficoltà di mantenere stabile il peso dopo un dimagrimento.

Ma sebbene sia vero che il metabolismo rallenta quando le persone tagliano le calorie, questo compensa meno della metà della diminuzione delle calorie in una dieta oltre i primi sei mesi.
Ci vogliono diversi anni perché il rallentamento del metabolismo compensi la riduzione di calorie in una persona media fino ad ottenere un peso stabile.

Il fatto che la maggior parte delle persone raggiunga un peso oltre il quale non riesce a dimagrire, molto precocemente, di solto dopo sei o otto mesi dall’inizio della dieta, significa che sta succedendo qualcosa che ostacola la continuazione della loro perdita di peso.

In realtà questo spaventoso stallo del peso è probabilmente dovuto ad unagraduale perdita di aderenza al progetto iniziale: le persone, in realtà, ingeriscono più calorie quando la loro perdita di peso si ferma, rispetto a quando facevano quando avevano apena cominciato la dieta.
Non si sa bene perché questo accada, mala biologia probabilmente gioca un ruolo importante.

Per esempio, sappiamo che il dimagrimento porta a dei cambiamenti ormonali che influenzano le sensazioni di fame e di sazietà così come alterano il modo in cui il cervello risponde alle tentazioni alimentari nell’ambiente circostante. Questi cambiamenti influenzano soprattutto la quantità di coibo che consumiamo e ad un livello tale che la nostra coscienza non se ne rende nemmeno conto.

Quindi le persone possono davvero dire, in tutta onestà,  di seguire la dieta originale alla lettera, anche quando stanno subendo questo stallo nel dimagrimento, mentre invece le misurazioni oggettive ci dimostrano l’esatto contrario.

5 tutte le diete sono destinate a fallire

Questo mito esiste perché, statisticamente, la maggior parte delle persone tendono a riprendere una parte dei chili persi dopo pochi anni. Questo è vero soprattutto nel caso in cui si considera la dieta come una strategia temporaneaper perdere peso. Però se i cambiamenti nell’alimentazione si accompagnano ad alcune costanti modifiche nello stile di vita, molte persone perdono peso e riescono a mantenerlo per un lungo periodo.

Uno studio recente ha dimostratto che gli adulti, ad otto anni di distanza dal’inizio di una dieta e di un programma di esercizi fisici, mantenevano il loro dimagrimento in più del 5% dei casi, una percentuale che viene considerata benefica dal punto di vista clinico. Inoltre, quasi il 40% delle persone avevano perso più del 10% del loro peso iniziale dopo un anno e circa il 65% di questi, dopo 8 anni,  avevano mantenuto più del 5% dei chili persi.

Oltre ad un frequente monitoraggio del peso, il segreto del loro successo potrebbe essere l’attività fisica. Anche se gli esercizi non sono sempre efficaci per dimagrire, spesso contribuiscono a mantenere il peso che si è riusciti a perdere con la dieta. Questo probabilmente perché per mantenere il peso, basta solo un modesto cambiamento nell’apporto calorico, di certo minore rispetto a quello necessario per perdere peso.

Per esempio, il National Institutes of Health’s Body Weight Planner calcola che una donna di 40 anni che pesa 200 pounds ha bisogno di poco piùdi 1000 calorie in meno al giorno per perdere 40 pounds in sei mesi. Ma in seguito per mantenere i 40 pounds persi con la dieta, necessità di un cambiamneto permanente nella dieta pari a solo 350 calorie al giorno,che si ottiene con un’ora di camminata al giorno.

fonte:ndtv.com/health/5-myths-about-weight-loss-1233177

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